Creata da Matt Groening, la serie è una parodia satirica della società e dello stile di vita americano, impersonificati dalla famiglia Simpson composta da Homer, Marge e i loro figli Bart, Lisa e Maggie. In Italia lo show è arrivato sulle reti Mediaset nel 1991. Curiose le previsioni degli autori su fatti realmente avvenuti raccontati da episodi in onda anni prima
I Simpson: la nota sitcom animata statunitense compie 30 anni. Creata dal fumettista Matt Groening nel 1987 per la Fox Broadcasting Company, la serie è una parodia satirica della società e dello stile di vita americano, impersonificati dalla famiglia Simpson, protagonista dell’opera, composta da Homer, Marge e i loro tre figli Bart, Lisa e Maggie. Ambientato in una cittadina statunitense chiamata Springfield, il cartone tratta in chiave umoristica molti aspetti della condizione umana, tra cui la cultura, la società e la stessa televisione. L’idea della famiglia Simpson venne applicata da Matt Groening e James L. Brooks nel 1987, in una serie di corti animati di un minuto da mandare in onda durante il Tracey Ullman Show. La loro prima apparizione nel talk show avvenne il 19 aprile di quello stesso anno, in un corto intitolato Good Night. Da quel momento, fino al 1989, I Simpson andarono in onda durante gli intermezzi pubblicitari dello show, ottenendo un buon successo di pubblico. La serie debuttò in prima serata, sotto forma di episodi di mezz’ora, il 17 dicembre 1989. I Simpson sono subito diventati uno show di punta della 20th Century Fox, grande casa produttrice di film; nel corso degli anni, infatti, hanno vinto numerosi e importanti premi televisivi. Il numero del magazine TIME del 31 dicembre 1999 lo ha acclamato come “miglior serie televisiva del secolo“, mentre il 14 gennaio 2000 lo show ha ottenuto una stella nella Hollywood Walk of Fame. Ad oggi è la più lunga sitcom e serie animata statunitense mai trasmessa. Come prova dell’influenza che lo show ha avuto nella cultura popolare, l’esclamazione contrariata di Homer Simpson, “D’oh!”, è stata introdotta nell’Oxford English Dictionary. I Simpson hanno inoltre influenzato diverse altre serie animate per adulti prodotte dalla metà degli anni novanta in poi. Nel 2002 la rivista TV Guide ha classificato I Simpson all’8º posto tra I migliori 50 spettacoli televisivi di tutti i tempi, miglior posizione tra le serie animate.
In Italia lo show è trasmesso dalle emittenti del gruppo Mediaset, che detiene i diritti e ne doppia gli episodi, e dalla piattaforma televisiva satellitare Sky. Il primo episodio è andato in onda il 1º ottobre 1991 su Canale 5 in seconda serata, mentre i successivi sono stati trasmessi in fascia pomeridiana, prima di Bim Bum Bam. Nel febbraio del 1998 la programmazione si è spostata sull’emittente Italia 1. Dal suo debutto ad oggi sono stati mandati in onda 596 episodi raccolti in 27 stagioni. Il 4 novembre 2016, la Fox rinnova la serie per la 29° e la 30° stagione, il quale è stato annunciato che potrebbe essere l’ultima stagione. Nel 2007 ne è stato tratto un lungometraggio, intitolato I Simpson – Il film, The Simpsons Movie in lingua originale, uscito nelle sale cinematografiche il 27 luglio 2007 negli Stati Uniti ed il 14 settembre seguente in Italia. Oltre ai membri della famiglia Simpson, sono presenti una serie di strambi personaggi, alcuni dei quali competono in popolarità con i protagonisti. Originariamente, molti di questi personaggi erano pensati per un’unica apparizione, ma diversi sono riusciti ad ottenere maggiore spazio e spesso sono divenuti protagonisti di molti episodi. Molti personaggi secondari de I Simpson nel doppiaggio italiano parlano dialetti Italiani, alcuni dei più frequenti sono il Veneto, il Calabrese, il Sardo e il Campano ma presenti sono anche il Siciliano, il Pugliese ed altre lingue come il giapponese o il cinese. Molti episodi della serie sono doppiati da guest star che danno voce o a personaggi fittizi o a loro trasposizioni animate. Alcuni di questi doppiatori possono essere considerati come parte del cast principale, avendo da anni un ruolo fisso nello spettacolo, come avviene per Kelsey Grammer, che interpreta Telespalla Bob; o Phil Hartman, che interpretava Lionel Hutz e Troy McClure. Decine sono comunque le celebrità che hanno contribuito al doppiaggio originale almeno in un episodio. Anche al doppiaggio italiano hanno spesso collaborato personaggi noti, che, a differenza della versione originale, hanno alle volte prestato la propria voce a personaggi già presenti nel cast della serie da diversi anni: ad esempio, Paolo Bonolis ha doppiato in un’unica occasione il personaggio di Lionel Hutz, Luciana Littizzetto la giudice Grazia Negata, Mike Bongiorno ha doppiato in uno speciale di Natale Babbo Natale. Francesco Totti e Ilary Blasi hanno doppiato un campione di baseball e la bella moglie, riferimento alla vita reale. La serie attualmente detiene il Guinness World Record per “Più celebrità partecipanti ad una serie animata”. Alcuni episodi hanno incuriosito i fan della serie perché hanno trattato degli avvenimenti che sono successi nella realtà: in un episodio del 1994 è comparso in scena quel correttore automatico che sarebbe stato inaugurato sui devices tecnologici molti anni dopo. Nel 1996 è stato mostrato un aggeggio del tutto identico a quello che sarebbe diventato a breve l’iPod. Nel 2005 Marge ha sfornato una torta grazie a una stampante 3D, fatto che sarebbe stato possibile solo nel 2013. Nel 1998 Homer, nei panni di un improbabile ricercatore, ha stupito gli astanti planetari scrivendo sulla lavagna un’equazione che avrebbe predetto nientemeno che la formula del bosone di Higgs, la ‘particella di Dio‘. In una puntata del 1997, Marge legge a Bart un libro intitolato Giorgio e il virus Ebola, di cui si sarebbe presa coscienza sedici anni più tardi. E nel 2000 i Simpson avevano preconizzato l’ascesa al trono di presidente degli Stati Uniti di Donald Trump. O meglio, in quell’episodio si divinava l’elezione nel 2030 alla Casa Bianca di Lisa Simpson, dopo una sconsiderata presidenza Trump che aveva prosciugato le casse. Gli autori sono dei veggenti? Non lo sapremo mai.
Di Giuseppe Priolo
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