Tre caffè a Colle d’Anchise ci costano 12.000 euro! Così Marco Di Biase per invitare i consiglieri a votare la fuoriuscita dall’Unione dei Comuni delle Sorgenti del Biferno, di cui fanno parte, oltre a Bojano, San Massimo, Campochiaro, Spinete, Colle D’Anchise, Guardiaregia e San Polo Matese. Il caffè l’avrebbero preso Marco Di Biase, Massimo Romano e Pina Malatesta
Col voto pressoché unanime dei presenti, e con l’esclusione di Massimo Romano che non ha partecipato alla votazione, il comune di Bojano è definitivamente fuoriuscito dall’Unione dei Comuni delle Sorgenti del Biferno voluta da Roberto Colalillo e costituita tra i Comuni di Bojano, San Massimo, Campochiaro, Spinete, Colle D’Anchise, Guardiaregia e San Polo Matese. L’ente avrebbe dovuto gestire in forma associata i servizi, in attuazione dell’ art. 32 del Testo Unico degli Enti Locali, D.Lgs. n. 267/2000, ma di fatto era divenuto centro di diatribe politiche e tensioni interne. “Massimo si deve allontanare dall’aula” ha sottolineato Gaetano Policella, e Romano è andato a sedersi nei posti riservati al pubblico, rigorosamente vuoti, stante la disaffezione dei cittadini per la vita amministrativa della città e forse anche un orario non facile per chi lavora. Con 10 voti favorevoli, assente Silvio Perrella, un astenuto rappresentato da Maria Cristina Spina e la non partecipazione dell’avvocato Romano, la delibera ha ottenuto l’immediata esecutività, dopo il breve preambolo del sindaco, Marco Di Biase. Il terzo punto all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale del 2017, quello del 29 dicembre, ha visto davvero pochi momenti di reale confronto, quasi a sottolineare una abitudine, un arrendersi allo stato delle cose e, probabilmente, la fretta di tornare a casa per effettuare gli ultimi acquisti, fare le necessarie commissioni, gli auguri, i saluti, gli adempimenti di fine anno. “Non ho avuto modo di leggere lo statuto” ha dichiarato la Spina, mentre Massimo Romano spiegava che come consigliere dell’Unione non avrebbe potuto partecipare alla votazione che decretava la fuoriuscita del comune più grande.
“Mi sembra che il comune di Bojano sia stato condannato a pagare 45.000 euro”
“Come si è potuto arrivare ad una tale somma? E comunque è una esposizione che coinvolge il comune di Bojano”
“Ho partecipato all’unica riunione indetta dal Consiglio dell’Unione. E’ auspicabile che il comune di Bojano si faccia promotore si altre forme di collaborazione e che si attivi per recuperare il ruolo di primo piano della città. Mi riferisco al progetto di sviluppo delle aree interne, che si sperimentino nuove forme di cooperazione, al di là dei buoni propositi che poi non si concretizzano. Come consigliere dell’Unione preannuncio che non parteciperò al voto!”
“Invece io, come consigliere dell’Unione, voterò. E’ necessaria una maggioranza qualificata per poter deliberare la fuoriuscita, altrimenti a gennaio dovremo pagare altri 12.000 euro senza ricevere alcun servizio in cambio. Nelle more della rescissione, abbiamo deliberato l’affidamento, al nuovo ente, di due servizi: il Catasto e l’Edilizia scolastica. Se con l’Unione delle Sorgenti del Biferno avessimo avuto servizi associati avremmo potuto attendere la cessazione. Ma con gli altri sei comuni non gestiamo proprio nulla in forma associata. Nel frattempo è intervenuta la delibera di adesione alla Snai (Strategia Nazionale Aree Interne), votata da tutti quanti, per l’effettiva gestione associata dei servizi. Vi invito pertanto a votare questa uscita. Un paio di caffè all’anno, che abbiamo preso io, Massimo e Pina, negli incontri a Colle d’Anchise, ci costerebbero davvero troppo, se il prezzo è di 12.000 euro!”
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