22000 morti e molti di più. La “macelleria di Kiev” continua imperterrita, anche nel frastornante nichilismo di Onu e Vaticano.Giornali, fonti, siti hanno fornito dati drammaticamente eloquenti. Secondo quanto pubblicato su internet il 16 novembre, dal 3 aprile i morti tra le truppe punitive ucraine impegnate in combattimenti in Novorossiya (Donbass, Lugansk, Donetsk, Kharkov, Odessa) sarebbero stati 22.183, includendo nel lungo elenco militari, membri della sicurezza, paramilitari e contractors.

22000 morti tra le forze ucraine contro i separatisti della Novorossiya.

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articolo di Claudio Beccalossi edito da Antonio Cappussi

22000 morti tra le forze Ucraine. (UNMONDODITALIANI – UMDI) Mentre il governo di Kiev ed i suoi ministeri competenti mantengono una coltre di silenzio o di minimizzazione sulle perdite tra le forze inviate nel sud est dell’Ucraina per la cosiddetta Operazione Anti-Terrorismo (ATO), sulla scorta di informazioni raccolte tra fonti aperte e media (non certo come quelli occidentali, narcotizzati e narcotizzanti) alcuni siti hanno fornito dati drammaticamente eloquenti. Secondo quanto pubblicato su internet il 16 novembre, dal 3 aprile i morti tra le truppe punitive ucraine impegnate in combattimenti in Novorossiya (Donbass, Lugansk, Donetsk, Kharkov, Odessa) sarebbero stati 22.183, includendo nel lungo elenco militari, membri della sicurezza, paramilitari e contractors.

22000 morti tra soldati e civili

Più nel dettaglio, tra gli uccisi figurerebbero 3.282 militanti dell’organizzazione Pravyi Sektor (Settore Destro), collettivo paramilitare d’estrema destra od ultranazionalista, inquadrati soprattutto nella Guardia Nazionale d’Ucraina (NGU, Natsionalna hvardiya Ukrayiny, componente riserva delle Forze Armate d’Ucraina sotto la giurisdizione del Ministero degli Interni) e nei battaglioni speciali di mercenari (il “Dnepr” , l’”Azov” e l’”Aydar”) dietro cui ci sarebbe il discusso oligarca Ihor Valeriyovych Kolomoyskyi. Secondo alcuni rapporti, i corpi di queste vittime avrebbero trovato frettolose cremazioni a Dnepropetrovsk o sepoltura comune negli stessi luoghi della soppressione ed in seguito dichiarati dispersi.

Battaglione Chiesa Bianca e Brigata motorizzata L’viv

Si conterebbero, poi, 11.590 soldati dell’esercito regolare ucraino (con perdite maggiori nella 25^ Brigata paracadutisti di Dnepropetrovsk, nella 95^ Brigata aviotrasportata di Zhytomyr, nella 24^ Brigata motorizzata della regione di L’viv, nella 79^ Brigata aviotrasportata, nella 51^ Brigata meccanizzata, nella 24^ Brigata meccanizzata di Yavorov, nel 72° Battaglione separato di Brigata meccanizzata della “Chiesa Bianca” ed in altre unità dell’esercito ucraino provenienti, nella maggior parte, dall’Ucraina occidentale). Inoltre, circa 4.192 componenti del ministero degli Interni ucraino inquadrati nella Guardia Nazionale, 379 dipendenti del ministero della Difesa d’Ucraina, 243 uomini delle guardie di frontiera ucraine.

Cia, FBI, PMC, Academi, Greystone Limited

Non mancherebbe, inoltre, la componente straniera: 88 dipendenti delle forze speciali degli Stati Uniti (come Cia, Central Intelligence Agency, FBI, Federal Bureau of Investigation) e contractors di varia provenienza (630 della società polacca PMC “ASBS Othago”, delle americane “Academi” e “Greystone limited” e di altre compagnie di sicurezza di Canada, Germania, Regno Unito, Lituania, Estonia, Italia, Svezia, Turchia, Repubblica Ceca, Finlandia, di Paesi africani ed arabi. 1.779 uomini eliminati, infine, apparterrebbero ad ulteriori categorie di forze armate d’Ucraina.

Editing a cura di Antonio Cappussi

18 / 11 / 2014

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Claudio Beccalossi

Claudio Beccalossi, veronese, iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 1984, anno d'inizio della sua lunga collaborazione con il quotidiano "L'Arena". Ha scritto per una ventina di testate ed è autore di 16 pubblicazioni e cd (poesia, storia, reportage). Attualmente è direttore responsabile de "L'Altra Cronaca" e de "Il Giornale dei Veronesi" online.

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