Un forte boato, seguito da crolli di strutture. Persone che si ritrovano senza nulla in un istante. Persone che moriranno sotto le macerie delle loro case. Ad un anno esatto dal potente sisma del 20 maggio 2012, che distrusse parte dell’Emilia Romagna, numerose sono le manifestazioni organizzate per non dimenticare
Esattamente un anno fa, alle 4.03 del mattino, una potente scossa di terremoto, di magnitudo 5.9, distrusse numerosi paesi dell’Emilia Romagna. Ad un anno esatto dal devastante sisma, numerose sono state le iniziative per non dimenticare un evento che sconvolse tutti e che mise in moto una macchina di soccorsi senza precedenti. Il Papa ieri, durante il Regina Coeli, ha voluto pregare, insieme ai numerosi fedeli che ogni domenica affollano Piazza San Pietro, per ricordare le numerose vittime del sisma: “Ricordiamo nella preghiera le popolazioni dell’Emilia Romagna che il 20 maggio dell’anno scorso furono colpite dal terremoto”. L’evento sismico, che causò numerose vittime e lasciò tante e tante persone senza casa, verrà ricordato anche dalla Presidbate della Camera dei Deputati Laura Boldrini che, in un’intervista al giornale Nuova Ferrara ha dichiarato: “Sarò in Emilia per rendere omaggio alla memoria delle persone scomparse ed esprimere la vicinanza ai loro familiari. E per ringraziare tutti quelli che hanno lavorato, perché la loro azione ha fatto bene all’Italia intera, non solo nelle zone terremotate. Una delle ragioni per cui sarò a Ferrara, risiede non nel fare promesse ma nell’assumere una responsabilità di fronte ai cittadini e alle istituzioni locali: la Camera dei Deputati farà di tutto perché non cali l’attenzione generale sulle esigenze del territorio e si impegnerà a dare corso tempestivamente a tutti i provvedimenti legislativi necessari”. Un terremoto, quello dell’Emilia, che nessuno potrà mai dimenticare; l’Emilia Romagna è una Regione che è stata devastata ma che, grazie allo spirito di sacrificio dei suoi abitanti, sta rinascendo e sta cercando di andare avanti, nonostante quel sisma abbia distrutto numerose industrie. Basti ricordare l’azienda nella quale erano presenti numerose forme di parmigiano reggiano, crollate come dei fragilissimi pezzettini di carta, mandando all’aria anni ed anni di duro lavoro. Il terremoto dell’Emilia Romagna, così come altri sismi, deve far riflettere sull’importanza di mettere in sicurezza le abitazioni più antiche e di costruire in zone sicure, utilizzando materiali idonei e realizzando strutture a norma. Questo modo di pensare dovrebbe entrare nella mentalità di coloro che si occupano di edilizia, per evitare che scene di terrore come quelle del 20 maggio scorso si verifichino ancora.
di Angela Perrella
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