Rinnovare la farmacia italiana istituzionalizzando la presenza dei farmacisti nei reparti e nei dipartimenti, questo l’obiettivo di farmacisti e specializzandi accorsi al XXXVI Congresso SIFO a Catania. Bilancio positivo dell’appuntamento che porta 2 milioni di euro ad una delle città più belle d’Italia, tesoro di una cultura caratterizzante e inimitabile
Un esercito di oltre 1500 farmacisti ha invaso Catania in occasione dei quattro giorni, dal 22 al 25 ottobre, del XXXVI Congresso della Società dei farmacisti ospedalieri e dei servizi farmaceutici delle Aziende sanitarie, nota a tutti con l’acronimo di SIFO. Il congresso è stato ospitato nel centro congressuale Le Ciminiere. Un importante momento di studio, formazione e confronto sui principali temi attuali in campo sanitario e farmaceutico, che si è anche protratto in ricerca della bellezza, dal momento in cui si è avuta anche l’occasione di scoprire una città ricca di tesori architettonici e naturali. L’evento, che da sempre punto di riferimento per il mondo dei farmacisti ospedalieri, quest’anno, ha fatto anche particolarmente bene all’economia locale, generando per la città un indotto stimato di due milioni di euro, tra alberghi, taxi, ristoranti e shopping.
Molto soddisfatto il “padrone di casa”, Franco Rapisarda, segretario nazionale SIFO e presidente del Congresso: “Se dovessi tirare fuori tre parole chiave alla fine di questo congresso direi: entusiasmo, partecipazione, giovani. L’appuntamento non poteva andare meglio; per parafrasare Carmen Consoli posso dire di essere stanco e felice!” L’appuntamento per l’anno prossimo sarà in Lombardia, come ha annunciato il 25 ottobre Rapisarda, salutando la platea.
Tanti gli argomenti di cui si è parlato in questi quattro giorni ricchi di eventi, che hanno visto susseguirsi una sessione precongressuale, due letture magistrali, un talk twitter, 6 sessioni plenarie, una poster session, 14 sessioni parallele, un workshop Lab Movie e 5 lunch meeting. Il gran finale ha visto il talk show dedicato ai Livelli essenziali di assistenza e condotto dal noto giornalista televisivo, Franco Di Mare. Tanti anche i momenti di svago al di fuori delle Ciminiere, come la serata di gala ospitata a Palazzo Manganelli (con tanto di teatro dei pupi siciliani) e lo spettacolo del comico Enrico Brignano di sabato sera, il cui incasso è stato devoluto in beneficenza.
Tra le fila di farmacisti arrivati in forze in Sicilia c’erano anche tanti giovani specializzandi: oltre 500, che hanno vivacizzato il congresso partecipando attivamente al talk twitter all’insegna di #Sifo2015. Proprio il tema dei giovani ha ricevuto grande attenzione in questo incontro catanese, in cui per la prima volta all’interno di SIFO è stato eletto un rappresentante nazionale degli specializzandi, Roberto Langella, che avrà il compito di raccogliere a livello centrale le istanze degli studenti delle diverse scuole di specializzazione. Al congresso è stata confermata anche l’agevolazione dell’iscrizione gratuita per quattro anni agli specializzandi e ai neolaureati per il primo anno.
Nel corso del Congresso sono stati presentati numerosi manuali, testi realizzati nell’ultimo anno da SIFO (società che conta 3.000 iscritti e investe in ricerca e formazione un milione di euro all’anno) affinché siano di riferimento e aiuto per i farmacisti nel loro lavoro: si va dal vademecum per gli specializzandi al manuale per evitare gli errori di terapia, dal ‘bignami’ sull’Hta al breviario sul rischio clinico legato all’utilizzo di farmaci antiblastici. Grande successo anche per il workshop Lab Movie, pensato per insegnare ai farmacisti come ‘girare’ un video, utilizzando un semplice smartphone, che spieghi per filo e per segno la preparazione di un farmaco galenico.
“Da qui in avanti nasce forte questa mission: istituzionalizzare la presenza dei farmacisti nei reparti e nei dipartimenti. L’auspicio è che questa figura di farmacista clinico venga istituzionalizzata a livello normativo, perché sempre di più ci si deve rendere conto che il farmacista è un investimento: è la figura professionale che, nell’ambito delle risorse limitate e dell’universalità del Servizio sanitario nazionale che sempre più viene messa in discussione, può generare un circolo virtuoso dove gli sprechi sono ridotti al minimo e dove si punta all’appropriatezza delle cure”, conclude Laura Fabrizio, presidente diSIFO.
Di Adriana Niro
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