Tratto dall’omonimo libro, 12 Anni Schiavo è una riflessione sul concetto di schiavitù e umanità, e aprirà le danze al nuovo tema del Cineforum UMDI, “Restiamo Umani“. Appuntamento martedì 22 ottobre, ore 17:00, piazza Giovanni Paolo II, località Terre Longhe, Bojano. L’evento rientra nell’ambito del progetto Molise Noblesse, Movimento per la Grande Bellezza
“Poiché la mia è la storia di un uomo nato in libertà, che poté godere dei benefici di tale condizione per trent’anni in uno Stato libero e che poi fu rapito e venduto come schiavo e tale rimase fino al felice salvataggio avvenuto nel mese di gennaio del 1853, dopo dodici anni di cattività, mi è stato suggerito che queste mie vicissitudini potrebbero rivelarsi molto interessanti per il grande pubblico.” Questo è ciò che si legge nell’incipit di 12 Years Slave (12 anni schivo), autobiografia di Solomon Northup, musicista di colore che nel 1841 era un uomo libero nello stato di New York. Ingannato da chi credeva amico, viene drogato e venduto come schiavo a un ricco proprietario del Sud, agrario e schiavista. Il dibattito che si avrà, inaugurerà il nuovo tema del mese, che è racchiuso sotto lo slogan “RESTIAMO UMANI”, ovvero non perdere il contatto con la propria umanità. 12 Anni Schiavo, però, è anche il film del 2013 diretto da Steve McQueen al centro del dibattito turchese, e analizza il problema della schiavitù in Louisiana durante l’Ottocento e la storia di un uomo libero fatto prigioniero. “Io non voglio sopravvivere. Io voglio vivere!” Tratto dall’omonima autobiografia di Solomon Northup, la pellicola ha vinto il Premio Oscar come miglior film nel 2014. Gli interpreti principali sono Chiwetel Ejiofor nel ruolo del protagonista, Michael Fassbender, Benedict Cumberbatch, Paul Dano, Paul Giamatti, Brad Pitt, quest’ultimo anche produttore della pellicola, e Lupita Nyong’o, vincitrice dell’Oscar alla miglior attrice non protagonista. L’evento è organizzato dal quotidiano internazionale UMDI UN MONDO D’ITALIANI diretto da Mina Cappussi, dal Centro Studi Agorà per Molise Noblesse, Movimento per la Grande Bellezza, Casa Molise, Ippocrates, Servizio Civile Universale, Borghi della Salute, Borghi d’Eccellenza; in collaborazione con Gruppo AWA, Karibu e Integramondo, AITEF Onlus (Associazione Italiana Tutela Emigrati e Famiglie); Patto per lo Sviluppo del Molise; Matese Mountain Bike; Molise Avventura; Matese Arcobaleno; Turismo è Cultura; ADIFORM; Via Micaelica Molisana; Attraverso il Molise; Il Pentagramma; Comune di Bojano; Comune di Fornelli; Comune di Campodipietra; Comune di Cerro al Volturno; Comune di Limosano; Corredor Productivo (ARGENTINA); Molise Club Melburne (AUSTRALIA); Società Bagnolese Vancouver (CANADA); Museo Diocesano Bisceglie, Trani, Barletta; Associazione ‘’Il Tratturo’’ Campodipietra; ASMEF; AICCRE Puglia; Museo Diocesano Sede di Bisceglie; Pro Loco Cerrese 1982. Appuntamento martedì 22 ottobre, alle ore 17:00, piazza Giovanni Paolo II, località Terre Longhe, Bojano. Presentano il dibattito Kaory Ruggeri e Fabrizio Spina. Segreteria organizzativa: Ilenia PERRELLA, press office: Sabina IADAROLA, Grazia DE GREGORIO, social Web Manager: Andrea DE MARCO, Franco IADAROLA, grafica: Francesco CICCONE.
Nel 1841, prima della guerra di secessione, Solomon Northup, talentuoso violinista di colore, vive libero nella cittadina di Saratoga Springs (nello Stato di New York) con la moglie Anne e i figli Margaret e Alonzo. Ingannato da due falsi agenti di spettacolo, si reca con questi a Washington, dove – dopo essere stato drogato – viene imprigionato, frustato, privato dei documenti che certificano la sua libertà e portato in Louisiana, dove rimarrà in schiavitù fino al 1853, cambiando per tre volte padrone e lavorando principalmente nella piantagione di cotone del perfido schiavista Edwin Epps. Tra la crudeltà di Epps e inaspettati quanto rari atti di bontà, Solomon lotta non solo per sopravvivere, ma anche per conservare la propria dignità. Nel dodicesimo anno della sua indimenticabile disavventura, l’incontro casuale con l’abolizionista canadese Samuel Bass rappresenta per la sua vita la svolta cui quasi non sperava più. Bass riesce a rintracciare la famiglia di Solomon che così in breve è raggiunto, identificato e finalmente liberato. Tornato a casa, riabbraccia la moglie e i figli ormai adulti, tra cui la figlia che ha avuto un bambino che ha chiamato come suo padre. Negli anni successivi Solomon intraprese una battaglia legale contro i rapitori senza tuttavia avere successo e si impegnò nella causa abolizionista.
Il film ha ottenuto 9 candidature e vinto 3 Premi Oscar, 1 candidatura a David di Donatello, 7 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 10 candidature e vinto 2 BAFTA, 1 candidatura a Cesar, 13 candidature e vinto 3 Critics Choice Award. In Italia, al Box Office, ha incassato 4,8 milioni di euro.
Solomon Northup è stato un musicista e scrittore statunitense, famoso per essere stato ridotto in schiavitù, nonostante fosse un uomo libero, a seguito di un rapimento. Appena riacquistò la libertà, dopo 12 anni e dopo varie traversie, scrisse una autobiografia intitolata Twelve Years a Slave (12 anni schiavo), pubblicata la prima volta nel luglio del 1853 e assistito nella stesura da David Wilson, un avvocato di spicco di New York, già autore di due pubblicazioni sulla storia locale, e abolizionista. Vendette all’epoca 30 mila copie e fu considerata un bestseller.
di Grazia De Gregorio
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