In un giorno come questo, il ricordo va alle Torri Gemelle, a tutte quelle persone che si sono alzate la mattina dell’11 settembre 2001 non immaginando minimamente la sorte che gli sarebbe toccata. 16 anni dopo, i sentimenti verso quegli episodi non cambiano assolutamente.
11 settembre. Una data che nell’arco di poche ore ha segnato per sempre la storia del mondo. Donald Trump ha presieduto al Pentagono una cerimonia di commemorazione, ricordando le vittime, il coraggio degli “eroici” soccorritori e la “determinazione” degli Usa a combattere uniti il terrorismo “senza farsi intimidire”. Insieme a lui, anche la first lady Melania e il capo del Pentagono James Mattis. Prima di iniziare la cerimonia, un minuto di silenzio. “Se l’America è unita, nessuno potrà distruggerla”, ha esclamato Trump nel suo intervento. Il presidente ha ricordato che da quel momento “7.000 soldati Usa sono morti per combattere il terrorismo”. “Piangiamo le vittime, le onoriamo e ci impegniamo a non dimenticare mai, ha aggiunto.
Appuntamento a Ground Zero
Migliaia di persone (come ogni anno) si sono date appuntamento a Ground Zero, a New York, per ricordare gli attentati dell’11 settembre 2001. Grande commozione tra i familiari delle vittime: “Viviamo con la paura ma non nella paura”, afferma una donna che ha perso il marito nel crollo delle Torri Gemelle. “Benché il nostro Paese sia stato ferito quel giorno, oggi ricordiamo al mondo che il terrorismo non sconfiggerà mai gli Usa”, avrebbe affermato il segretario di stato Usa Rex Tillerson in occasione dell’anniversario. A ogni 11 settembre ci si chiede a che punto sia al Qaeda. Perso il fondatore, ha sicuramente ridotto la sua attività globale, ma non quella regionale. E molti osservatori ritengono che prima o poi tornerà a colpire in modo spettacolare in Occidente. Poiché prima dell’attacco all’America nel 2001 c’erano stati molti allarmi, ignorati e sottovalutati non per dolo ma per un clamoroso errore di valutazione.
Al Qaeda
Il qaedismo purtroppo resta vivo. La sezione che agisce nel Sahel e nord Africa ha rivendicato oltre 250 azioni e ha incassato decine di milioni con i riscatti, quella nella Penisola arabica ha usato la guerra civile nello Yemen per reclutare a mani basse. Non solo: proprio questa organizzazione continua a pensare in grande cercando di distruggere jet passeggeri con nuovi tipi di bombe. Il nucleo protagonista dell’attacco a Barcellona avrà agito in nome dello Stato Islamico, però l’imam che lo guidava ha usato il modus operandi qaedista. Lunga programmazione, ruolo preminente all’interno del gruppo, creazione di più basi, allineamento con l’ideologia takfir (che permette di delinquere e mentire in nome della causa), un obiettivo alto. Solo le circostanze (ossia l’esplosione prematura del covo) hanno impedito danni ancora maggiori e costretto i terroristi a ripiegare sull’uso del veicolo-ariete
di Federica Notte