Percorso tra antiche valli glaciali della Groenlandia, per oltre 200 km, dove gli effetti dei cambiamenti climatici sono evidenti. Denunciarne le conseguenze, sensibilizzare l’opinione pubblica e sostenere l’agricoltura sostenibile negli ambienti fragili sono l’idea per cui nasce l’evento.
Una corsa in solitaria in un ambiente estremo come la Groenlandia per denunciare le conseguenze dei cambiamenti climatici e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di fare ognuno la propria parte. E per sostenere l’agricoltura in un altro ambiente fragile, l’Africa subsahariana, dove circa i due terzi delle popolazioni sono soggette agli effetti del cambiamento climatico perché sono dipendenti dall’agricoltura di sussistenza. È l’impresa di Oliviero Alotto, attivista Slow Food, che dal 3 al 6 giugno ha percorso oltre 200 km raccogliendo fondi per il progetto “10 mila Orti in Africa“, storica iniziativa dell’associazione fondata da Carlo Petrini. L’impresa, battezzata “Race against Time #RunningForClimate in Groenlandia“, toccherà gli spazi lasciati liberi dal ritiro dei ghiacciai sulla più grande isola del Pianeta, per unirli idealmente con un altro luogo che, pur privo di responsabilità, oggi sta già pagando pesantemente gli effetti dei cambiamenti climatici: il continente africano.
IL PERCORSO PER “10 MILA ORTI IN AFRICA”
Il percorso si snoda attraverso antiche valli glaciali per oltre 200 km nella regione sud-ovest della Groenlandia, dove sono più evidenti gli effetti del cambiamento climatico, e toccherà le località di Kangerlussuaq (sede dell’aeroporto), Kelly Ville, Ice Cap, Sisimiut (la seconda città per popolazione). “Ogni chilometro di corsa – sottolinea Slow Food – sarà trasformato in un gesto concreto per il Pianeta e contribuirà alla creazione di un orto in Uganda, per permettere ai bambini della scuola di Kachwamba e alla comunità di quella zona rurale l’accesso a un cibo adeguato, sostenibile per la natura e l’ambiente“. I ghiacciai, che coprono il 10% della superficie terrestre, stanno rapidamente scomparendo: dal 1994 a oggi abbiamo perso circa 400 milioni di tonnellate di ghiacciai all’anno. In Groenlandia nel 2003 scomparivano ogni anno 111 chilometri cubi di ghiaccio. Dieci anni più tardi, la cifra è quasi quattro volte più elevata: 428 chilometri cubi (Istituto danese Dtu Space Lab, 2019) con una crescita molto più veloce del previsto. In Italia oggi rimane circa un terzo dei ghiacciai alpini rispetto a due secoli fa.
di Samuele Doganiero
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