Dal cappello a cilindro dell’innominato, non uno, ma dieci super-eroi. Il risultato delle elezioni, l’ascesa forte del Movimento 5 Stelle e la protesta dei cittadini non contano. Per riformare l’Italia alla deriva occorrevano 10 “superuomini” . Ecco i loro nomi, chi sono, che fanno, da dove arrivano.
Dieci persone navigate ed esperte, per dare un volto “nuovo” alla politica e all’economia, ma tra esse non ci sono giovani, né donne, come se il futuro dell’Italia dovesse essere affidato a chi rappresenta poco meno del 50 per cento della popolazione (gli uomini) e alle generazioni avanti con gli anni. Giovani e donne non hanno il diritto di decidere come disegnare il futuro. Ma il futuro non doveva essere dei giovani? Eccoli, comunque, i dieci “saggi” di Napolitano. Sono: Onida, Mauro, Quagliarello, Violante, Giovannini, Pitruzzella, Rossi, Giorgetti, Bubbico, Moavero Milanesi
GAETANO QUAGLIARIELLO – ex vicecapogruppo del Pdl al Senato, uomo delle leggi di Silvio Berlusconi, personaggio di stretta osservanza berlusconiana, senatore Pdl, spesso impegnato in prima linea nella ricerca di intese sulle riforme con il Pd, è presidente e fondatore della Fondazione Magna Carta.
ENRICO GIOVANNINI – 56 anni docente di statistica all’Università di Roma, autore di numerosi saggi e pubblicazione, è presidente dell’Istat dall’agosto 2009. In precedenza, dal 2001 al 2009, è stato a capo del dipartimento statistica dell’Ocse.
GIOVANNI PITRUZZELLA – 54 anni, è avvocato cassazionista, docente di diritto costituzionale all’università di Palermo, da novembre 2011 siede alla presidenza dell’Antitrust. In precedenza è stato presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi.
SALVATORE ROSSI – 64 anni, è vice direttore generale di Bankitalia dal gennaio 2012. Dal primo gennaio scorso è componente del Direttorio dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni. Autore di numerosi saggi su temi di economia internazionale, politica e storia economica,è tra l’altro membro del Comitato Strategico del Fondo Strategico Italiano.
GIANCARLO GIORGETTI – 47 anni, deputato della Lega Nord eletto in Lombardia e già segretario della Lega Nord dal 2002 al 2012, promotore della legge 40 sulla procreazione assistita. Nell’ambito del secondo governo Berlusconi, è stato sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti. E’ attualmente Presidente della Commissione speciale per l’esame di atti del Governo della Camera. Fino a poco tempo fa è stato sindaco di Cazzago Brabbia.
FILIPPO BUBBICO – 59 anni, senatore del Pd eletto in Basilicata è presidente della Commissione speciale al Senato. In passato è stato anche nella commissione permanente (industria, commercio, prezzi). E’ stato coinvolto nelle indagini per abuso d’ufficio, perché nel 2005 avrebbe affidato a terzi una consulenza sulla riorganizzazione del consiglio regionale della Basilicata.
VALERIO ONIDA – classe 1936, 77 anni, è docente di giustizia costituzionale presso l’Università degli Studi di Milano. È stato eletto nel 1996 giudice costituzionale e poi, nel 2004 presidente. Nel 2010 corse alle primarie del centrosinistra per le elezioni del sindaco di Milano arrivando terzo dietro a Pisapia e Stefano Boeri. È stato presidente dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti ed è presidente del comitato direttivo della Scuola Superiore della Magistratura.
ENZO MOAVERO MILANESI – 59 anni, è attualmente ministro per gli affari europei del governo Monti. Milanesi, che ha lavorato alla Commissione Ue per 20 anni, è stato capo di gabinetto di Monti quando questi era commissario Antitrust. Nel suo curriculum anche incarichi come consigliere nei governi Amato e Ciampi.
MARIO MAURO – uomo di Monti, vicinissmo a Roberto Formigoni, che qualcuno voleva a presidente del Senato al posto di Pietro Grasso, presidente del gruppo ‘Scelta Civica per l’Italia al Senato, è stato Vicepresidente del Parlamento europeo dal 2004 al 2009 e Capo della Delegazione del Pdl a Strasburgo dal 2009 al 2013.
LUCIANO VIOLANTE – ex presidente della Camera nel 1996 dopo due anni passati al vertice della Commissione antimafia. Esperto costituzionalista del Partito Democratico. Ha 71 anni, è stato interrogato dalla Procura di Palermo nell’ambito della trattativa Stato-mafia, quale presidente della Commissione antimafia. Ha ricoperto anche il ruolo di capogruppo DS alla Camera. Ha espresso un suo parere su Salvatore Cuffaro, quando quest’ultimo era presidente della Regione Sicilia, puntando l’accento sul problema delle incriminazioni.
Ad una rilettura attenta degli ultimi accadimenti si può dire aperta ufficialmente la crisi del Pd, i cui esiti saranno certamente drammatici. Il vero scontro, quello più acceso, si giocherà però sulla successione al Quirinale. E anche qui, si attende di sapere cosa verrà fuori dal solito cappello a cilindro…
di Sabina Iadarola
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