02.08.80 – 02.08.12. Strategia della tensione che non trova colpevoli da oltre un trentennio, la strage alla stazione Bologna nella sala d’aspetto di 2a classe, l’omertà, i NAR, il capo del governo, Francesco Cossiga, le sole eccezioni: Sandro Pertini e Romano Prodi. Tutto questo 32 anni fa…
di Angela Perrella –
02.08.80 – 02.08.12: Sono passati ben 32 anni da quel maledetto 2 agosto del 1980 quando, in seguito all’attentato alla Stazione Centrale di Bologna, persero la vita 85 persone; ad oggi, i mandanti di quella tragica strage sono senza nome
02.08.80 – 02.08.12 e sono 32
(UMDI UNMONDODITALIANI) Gli anni della “strategia della tensione”; era definito così il periodo storico a cavallo tra gli anni ’70 e ’80. Un periodo difficile per il Belpaese che vide, tra gli altri, la strage di Piazza Fontana a Milano e il sequestro di Aldo Moro. La strage della stazione centrale di Bologna segnò il culmine della strategia della tensione, che voleva lo stato controllato a Sud dalla mafia e a Nord dal terrorismo eversivo e che portò l’allora Presidente della Repubblica, Sandro Pertini ad affermare, in lacrime, che quella fu “l’impresa più criminale che sia avvenuta in Italia”.
85 morti, 200 feriti di cui 70 con danni permanenti
Il bilancio della strage fu incredibile: 85 morti, 200 feriti di cui 70 con danni permanenti nella sala d’aspetto di 2ª classe della stazione di Bologna, affollata di turisti e di persone in partenza o di ritorno dalle vacanze, dove un ordigno innescato con timer, contenuto in una valigia abbandonata esplose, causando il crollo dell’ala ovest dell’edificio. L’esplosivo, di fabbricazione militare, provocò un onda d’urto che investì anche il treno Ancona-Chiasso, distruggendo circa 30 metri di pensilina ed il parcheggio dei taxi antistante l’edificio.
Nuclei Armati Rivoluzionari
Lo Stato e le Forze dell’ordine intervennero nell’immediato, arrestando esponenti dell’estrema destra appartenenti ai NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari) che furono però messi di nuovo in libertà l’anno successivo. La delusione, la rabbia delle persone colpite dalla strage era ed è tanta, dal momento che non si è mai riusciti a dare un nome, un volto, al mandante di un disastro di così grande portata. Se si è riusciti a raggiungere qualche risultato lo si deve in primo luogo all’ “Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980”, che non ha mai smesso di chiedere giustizia per i propri cari, vittime di quella strage.
La Corte di Cassazione e la sentenza definitiva
Il 23 novembre 1995 la Corte di Cassazione emise una sentenza definitiva con cui vennero condannati all’ergastolo, quali esecutori dell’attentato, i militanti dei NAR, Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, che si sono sempre dichiarati innocenti, mentre l’ex capo della loggia massonica P2 Licio Gelli, l’ex agente del SISMI, Francesco Pazienza e gli ufficiali del servizio segreto militare, Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte, vennero condannati per il depistaggio delle indagini.
Strategia della tensione della Prima Repubblica
Un atteggiamento di omertà, di poca chiarezza fu palesato anche dall’allora Capo del Governo, Francesco Cossiga, il quale affermò di essere stato indirizzato male dai servizi segreti italiani e di aver esagerato nel definire “fascista” l’attentato. Come per la Strage di piazza Fontana nel 1969, anche intorno alla strage di Bologna si sviluppò un cumulo di affermazioni, contro affermazioni, piste vere e false, tipiche di altri tragici avvenimenti della cosiddetta strategia della tensione e della Prima Repubblica.
02.08.80 – 02.08.12: Un anniversario doloroso, la presenza dello Stato
In occasione di ogni anniversario della strage della Stazione centrale, Bologna non accetta la presenza dello Stato, proprio perché considerato corresponsabile o comunque poco propenso a scoprire la verità; le uniche due eccezioni si sono verificate per il Presidente Pertini e Romano Prodi, il quale decise di prendere personalmente parte al corteo commemorativo. L’Italia si stringe in un simbolico abbraccio, è vicina a Bologna ed ai bolognesi tutti.
® Riproduzione vietata. Consentita solo previa citazione della fonte. Tutti i diritti riservati
02 / 08 / 2012